Ristrutturazione casa Toffoletto in Pasquee

Vezio 2015-2016

Nel nucleo del villaggio il vivere è accanto, stretti gli uni agli altri come elementi di un unico organismo.
È un concetto che viene da uno schema antico, basato sul buon senso dello stare uniti per difendersi, dello stare uniti per aiutarsi nel bisogno, dello stare uniti per vivere una socialità basata sul contatto umano quotidiano, sulla necessità di risparmiare la terra che dava il nutrimento e quindi costruire là dove c’era una prevalenza della roccia. Lo schema nel periodo del facile consumismo del dopoguerra sembrava relegato alla sfera della nostalgia di un tempo ormai passato.
Un mondo da guardare su una cartolina magari in bianco nero superato inevitabilmente dalle nuove esigenze del vivere.
Oggi per varie necessità si torna a riscoprire la bontà di quello schema del passato, basato su valori semplici ma solidi e di intelligenza che ora hanno il suono dell’utilizzazione parsimoniosa del territorio, del riscoprire il valore del conoscersi, del comunicare. Riscoprire il valore dei vicoli e delle piazzette che si presentano dietro ogni angolo con una sorpresa spaziale intrigante con la dimensione giusta dell’uomo e una migliore qualità di vita.

Tra il muro del vicino a ovest e il muro del vicino a est ci sono 3 metri e 43 cm di distanza. La vita deve essere organizzata quindi sulla dimensione più “generosa” a disposizione che è quella verticale. Entro dalla stradina e cerco la scala-albero che mi porta in alto al primo piano dove tra la luce fievole anche di giorno, sono situate le camere perché il dormire non è consono alla luce.
Proseguo sulla scala-albero che mi porta un piano più in alto nel soggiorno, lo spazio della vita quotidiana, dove trovo la luce e il contatto, al disopra dei tetti, con il paesaggio, lontano e bellissimo nel disegno dei boschi e delle montagne.
Lo spazio del vivere è dominato dalla verticalità, ma in ogni momento il mio percorso in salita sarà fonte di emozioni definite dal variare della luce che il mutare del giorno e delle stagioni ridisegna in continuazione.

Franco Poretti

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