Day Hospital e
caffetteria Clinica Moncucco

Lugano 2003

L’esistente è caratterizzato da una concatenazione di volumi che parte da via Soldino e si sviluppa in diagonale su quasi tutta la lunghezza del terreno, formando due zone distinte: il parco a est e la zona parcheggi a ovest.
L’intersecarsi dei vari volumi crea correlazioni spaziali complesse. I nuovi corpi devono inserirsi in maniera tale che la clinica risulti un organismo autonomo per quanto riguarda funzionalità interna e visibilità esterna.
L’intervento propone due nuovi manufatti: il day-hospital con gli studi medici e la caffetteria con la sala conferenze. Il day-hospital è l’elemento che, con la forza della sua forma allungata e stretta, conclude a sud la concatenazione libera dei volumi e separa nettamente il luogo del parco da quello dei parcheggi. Esso rievoca, per la precisione e la forza del gesto, l’ex seminario diocesano, posto sulla parcella contigua a nord. La trasparenza del trattamento delle facciate si contrappone all’espressione più compatta e intimistica del blocco letti esistente. Il collegamento con la piastra sud avviene per mezzo di passaggi che attraversano lo spazio trattato a patio del piano terreno. L’edificio termina a est con un balcone che ricorda il ponte di una nave e che si affaccia sul parco.
La struttura portante scelta, semplice e razionale, rende attuabili due tipi di flessibilità: a breve e a lunga scadenza. A breve scadenza perché permette ai medici di organizzare sino all’ultimo momento e secondo necessità i loro reparti; a lunga scadenza perché permette alla clinica di far fronte anche nel futuro ai cambiamenti funzionali sempre possibili.
La caffetteria è il volume che rappresenta l’eccezione e che connette le varie funzioni della clinica con la vocazione dell’edificio destinato all’incontro. Esso si presenta come un padiglione nel parco, caratterizzato da uno spazio interno dinamico e coinvolgente. La sua forma, in parte circolare, nasce dal movimento della rampa che scende al piano della sala conferenze, accompagnata dalla luce diffusa della parete di vetrocemento. Si tratta di una vera e propria passeggiata architettonica e, all’occorrenza, di uno spazio espositivo. A est la grande apertura di vetro si apre ad abbracciare la dimensione del giardino.

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