Casa a Bioggio
Il luogo un tempo apparteneva alla campagna che circondava il nucleo del villaggio.
Era definito dai muri a secco che delimitavano i campi, gli orti e la fatica quotidiana della terra.
Il tempo è trascorso e ha cambiato le cose, i vecchi muri in sasso sono diventati archeologie senza memoria, vaganti all’interno dell’abitato, senza più rapporti di funzione.
Il progetto li ha recuperati, per contribuire ad esaltare uno spazio che definisce la nuova esigenza dell’abitare. Essi intervengono, personaggi della storia, a definire spazi esterni e nuove prospettive, con il vigore espressionistico della materia di cui sono composti, la pietra, evocatrice di forza, sapienza e fatica di altri tempi, tornata a vivere nell’atmosfera rarefatta e quasi spirituale della nuova realtà, costruita in calcestruzzo, di cui ne condivide il colore e la forza espressiva.
L’abitazione organizza le funzioni del giorno in uno spazio unico, situato in alto, verso la luce e il paesaggio esterno, articolato in diverse zone, che va a sfociare nella grande terrazza, luogo di transizione per il recupero del rapporto con lo spazio del giardino, lasciato al naturale, concluso dai vecchi muri in pietra, ricordo voluto forse dell’antica presenza degli orti.
Dietro, a monte, il muro in beton compatto e austero del garage si confronta in dialogo con il fronte della muratura preesistente.
Sotto il grande piano del soggiorno è organizzato lo spazio della notte, di cui sul davanti, il muro in sasso della terrazza raccoglie e protegge, quasi in un abbraccio, l’intimità del riposo.
Franco Poretti