Casa bifamiliare
Su un promontorio creato dall’incontro millenario e spesso tumultuoso di due torrenti di montagna la casa si erge con la forza dei suoi muri in beton, a dichiarare la volontà di una nuova presenza voluta dall’uomo, pronta anch’essa a sfidare, con i suoi nuovi argini, gli elementi della natura.
L’edificio si affaccia al limite del pianoro su cui sorge, mandando verso il basso, lungo l’erto pendìo, un lungo braccio di beton a cercare l’aggancio con la strada.
Da essa si sale seguendo la ripida stradina per raggiungere la casa con lo stesso lento avvicinarsi delle antiche genti alle cappelle sparse sui pianori dei nostri monti.
La pianta a L definisce lo spazio interno della casa che si snoda attorno alla grande terrazza, spazio forte e ben definito, librato nel vuoto e proiettato nel paesaggio esterno verso la grande montagna dei ”Denti della Vecchia” che pregna con la magìa del suo fascino la quasi la totalità dell’orizzonte.
La cucina, grande spazio-laboratorio aperto sul soggiorno, induce a esperienze mai intraprese di gastronomia e gioca con la luce attraverso il grande squarcio della finestra che permette agli occhi di inoltrarsi, durante le pause del creativo operare, sui boschi apparentemente inesplorati della montagna.
La vita trascorre in uno spazio sospeso in equilibrio tra luce e pace, alla presenza palpabile di elementi forti della natura, sapientemente inquadrati in scorci di fotografica fruizione, a far da contorno.
Franco Poretti